Da almeno due decadi la tecnologia alimentare si è notevolmente evoluta ed offre oggi una lunga serie di additivi, conservanti, coloranti, miglioratori, conservanti volti a rendere più gradevoli e duraturi tutti gli alimenti che oggi troviamo in commercio, anche del semplice pane o della pizza possono essere addizionati con queste molecole.
Una classe di molecole uscite in questi ultimi decenni e da sempre più presente sul mercato è quella dei dolcificanti artificiali o edulcoranti, sono molecole nate con lo scopo di essere d'aiuto a tutti coloro che affetti da alcune gravi patologie quali il diabete e l'obesità, generalmente acalorici e con il vantaggio di evitare l 'innalzamento della glicemia hanno conquistato in breve tempo il mercato.
Gli innumerevoli vantaggi si sono però scontrati nel tempo con alcuni studi che facevano notare la possibile tossicità e la comparsa di alcuni seppur lievi effetti collaterali, alcuni studi effettuati sui topi svelerebbero una presunta tossicità di alcuni dolcificanti quali aspartame ,acesulfame k, e ciclamato di sodio.
La food and drug administration ha comunque rilasciato l autorizzazione all'uso considerando sicuri questi dolcificanti ma stabilendo però una dose massima giornaliera da non superare.
Uno studio invece pubblicato sulla rivista scientifica nature avrebbe evidenziato una tendenza di questi dolcificanti a danneggiare il microbiota intestinale peggiorando nel tempo la risposta insulinica e determinando anche alterazioni nella regolazione della fame.
Attualmente sembrano avere una elevata sicurezza dolcificanti come l eritritolo la stevia il sucralosio e il fruttosio, dolcificanti che a differenza di altri si avvicinano di più alla forma dello zucchero e sono chimicamente meno modificati.
Le opinioni e gli scontri fra esperti si susseguono ed attualmente non ci sono ancora evidenze certe poiché manca un lungo storico di uso nel tempo che confermi o smentisca certe evidenze.
Il suggerimento è che i dolcificanti hanno aiutato moltissimo le persone affette da diabete e obesità rendendosi utilissime in questo specifico contesto, in generale se ne raccomanda un uso consentito nelle dosi giornaliere indicate dalle autorità nei quali limiti si riscontrerebbero effetti collaterali e disturbi pari allo zero.
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